
Sono amareggiata.
Sono amareggiata per un sacco di motivi.
Perchè mio padre continua a spiegarmi le analogie tra l'Italia e l'Argentina.
Perchè mi rendo conto che così non possiamo andare avanti.
Perchè paghiamo una multa salatissima all'UE per Rete4, perchè abbiamo aiutato Alitalia con 3 mln di euro (e l'azienda di mio padre perchè non viene aiutata?) e perchè ci dicono che è indispensabile fare tagli...A noi?
Perchè passerò agosto a Bologna per la prima volta in vita mia perchè il mio contratto non prevede ferie, malattia infortunio ecc. (per fortuna lavoro con esseri umani).
Perchè mi manca casa mia, soprattutto in questo periodo che c'è un via vai di parenti, amici, cani, gatti, grigliate e mangiate in montagna, spaghetti all'una di notte.
Perchè ogni rumore giù in cortile mi ricorda mia madre in taverna che si lascia cadere dalle mani le pentole o che parla con i vicini mentre io ancora sonnecchio.
Perchè penso all'odore d'estate a casa mia, in campagna e alla luce delle giornate chiare chiare che fanno sembrare tutto più verde.
Perchè non sono fatta per vivere in città.
Perchè penso che non abbia senso vivere per lavorare.
Bisognerebbe che accadesse il contrario, che fosse importante lavorare per vivere.
E quindi non ha davvero senso stare qui, a Bologna solo perchè qui ho un lavoro.
In Basilicata ho mia madre e mio padre, una casa grandissima, un sacco di alberi e prati e l'acqua che scorre freddissima.
Potrebbero bastare.
E invece così non è. E io non posso farci niente.
E così mi sento come quella barca là sopra.
Strapazzata dal mare grosso.
Tanto poi si calma...