
Partire per poi ritornare.
Andare ovunque ma avere sempre un posto dove tornare.
La tua casa, i tuoi amici, la tua famiglia, il tuo giardino, la tua macchina.
Un posto dove sentirti a casa.
E sebbene ci capiti spesso viaggiando di trovarci così bene in un posto da pensare di essere a casa nostra, quando poi ci si torna davvero a casa nostra il paragone non regge.
Non sono stata certamente la prima a dirlo e non voglio sforzarmi di cercare su gùgol chi l'ha detto prima di me.
Ma io ho iniziato a pensarci il weekend scorso, al ritorno da Parigi.
Una città che mi ha incantata ed emozionata, in più di un'occasione.
Dai ponti sulla Senna, a Canova, passando per Notre Dame i cui organi mi hanno fatto piangere per quasi un quarto d'ora.
Ho pensato più volte di non voler tornare a casa.
Ma quando l'aereo è atterrato, ho sentito un brivido lungo la schiena.
Ero a casa.
E si apprezza di più tutto quando hai la possibilità di "sbobinare" il tuo viaggio seduta sul tuo divano bevendo una tazza di the o uno dei miei caffè americani.
Ti guardi intorno, guardi i tuoi libri, vedi la limetta per le unghie che hai lasciato sul tavolino del soggiorno prima di partire.
E ti rendi conto di quanto sia stato bello partire.
E adesso, essere a casa.
Viaggiare ci fa crescere, ci fa imparare tanto anche perchè si ritorna.
"The world is a book and those who do not travel ready only a page".
Dice un mio amico tanto tanto lontano.