Questi i titoli dei quotidiani locali.
Questi i titoli delle agenzie di stampa.
Ma la telefonata di mia mamma, sua cugina, stamattina è stata: "Hanno ucciso Pino".
Perchè "Giuseppe Forastiero, 50 anni" era Pino, Pinuccio, per tutti.
Pino era un imprenditore.
Un'uomo che è partito dalla bottega della mamma, che ha lavorato notte e giorno per far crescere quella bottega e farla diventare un grande supermercato con il servizio di pasticceria migliore di tutta la zona.
Aperto fino a tarda sera, la domenica, a Pasqua e a Natale.
Se avevi bisogno di un vassoio di mignon, tra i più buoni di tutta la zona, andavi "da Pino a Pecorone".
Pino era marito.
Ha sposato una donna sempre ironica e acuta che ti strappava il sorriso mentre imbustavi di fretta la spesa.
Quando le chiedevamo di Pino, ci diceva che era di là, nell'ufficio.
No, non disturbarlo, ce lo saluti tu.
Pino era papà.
Ha un figlio ora adolescente di cui si lamentava perchè non voleva studiare, come tutti i genitori.
Adesso dovrà affrontare la vita senza una delle persone più importanti nella vita di tutti.
Senza il "tranquillo, siam qui noi".
Tutto questo per l'incasso di una giornata di un supermercato.
E l'incasso di una giornata non vale una vita.
Niente vale come la vita.
Ciao Pino.
2 commenti:
Grazie per aver scritto questo spaccato di vita quotidiana. La tragedia è sempre dietro l'angolo e a farne le spese è sempre il più debole.
Certamente quest'uomo sarà nella memoria del nostro Creatore e nel giorno della risurrezione i suoi cari potranno riabbracciarlo.
Purtroppo Hal non credo in Dio, non credo nel "Se fai il bravo vai in paradiso"...Credo in questa vita e continuerò ad incazzarmi come un'ape quando succedono queste cose. Niente disegni divini. Niente prove a cui qualche Dio sbronzo vuole sottoporci.
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