I diritti del lettore del mio blog

1. Il diritto di leggere i miei post
2. Il diritto di non leggere i miei post
3. Il diritto di rileggere i miei post
4. Il diritto di leggere a voce alta i miei post
5. Il diritto di leggere a voce bassa i miei post
6. Il diritto di divulgare il contenuto dei miei post
7. Il diritto a farvi gli affari miei
8. Il diritto di essere d'accordo con me
9. Il diritto di non essere d'accordo con me
10. Il diritto di stare zitti

(Tributo a D. Pennac)



lunedì 30 giugno 2008

Perchè...


Perchè "qualcosa nei tuoi occhi" mi dice che sarà per sempre...
Perchè ci sei e non è solo una sensazione...
Perchè pensiamo troppo a volte...
Perchè guardiamo e ascoltiamo troppo poco invece...
Perchè "non c'è una soluzione, questa casa sa di te"...
Perchè "dipenderò sempre dalla tua allegria"...
Perchè se diamo tutto per scontato torniamo subito indietro...
Perchè c'è qualcosa che va al di là di quello che pensiamo l'uno dell'altro..
Perchè ti piace prendermi in braccio...
Perchè "sei una roccia, sei una pianta, sei un uragano"...
Perchè..."amore, fai casino"...
Perchè ti commuovi insieme a me per le pubblicità della Barilla...
Perchè quando guidi accavalli il mignolino..
Perchè mi prometti sempre che mi farai fare i testacoda con la tua macchina quando sarà ghiacciato...
Perchè insieme abbiamo inventato il democratico giochino delle percentuali...
Perchè i nostri figli avranno il tuo sorriso...
Perchè con te non mi fa più paura nulla...

Discriminiamoli tutti!

Alla parata del gay pride si può andare per tanti motivi.
Per sfilare e manifestare a favore dei diritti delle coppie gay; per chiedere di non discriminare gli omosessuali e di non considerare l'omosessualità come una malattia; per protestare contro uno stato che dovrebbe professarsi laico ma che più cattolico di cosi si muore; per aderire in generale alla causa di maggiori diritti per le coppie di fatto (di qualsiasi "genere" esse siano); per scattare delle belle foto; per ballare come matti per strada; per dire "io c'ero" se un giorno i diritti saranno davvero pari ed opportuni.
La Carfagna è stata certamente il leitmotiv di tutta la parata.
Tutti urlavamo alla sobrietà mentre perizomi, parrucconi e trucchi che colavano dal caldo la facevano da padrone.
Io ci credo davvero.
Io credo davvero che se manifestiamo, se portiamo tutto questo per strada, nelle piazze, qualcosa può cambiare.
Credo che attraverso la solidarietà anche io e il mio ragazzo potremmo avere la reversibilità della pensione o dare informazioni al medico del pronto soccorso perchè solo noi conosciamo il vero stato di salute l'uno dell'altro.
Perchè quando vedrete le immagini dell'album noterete certamente la bambina che salutava dalla macchina la parata.
Perchè magari quando sarà grande lei non discriminerà mai.

Ora, scusate i toni seri ma la faccenda ha diversi aspetti.
Quello che sicuramente preferiamo un po' tutti è quello goliardico!
Quindi, guardate un po' queste foto e divertitevi!

GayPrideBologna2008


mercoledì 25 giugno 2008

Trovo molto interessante...

La mia parte intollerante.

Eh si, perchè non solo mi rende rivoltante tanta bella gente che beve latte alla faccia mia ma forse mi farà perdere anche qualche chilo.
Quei tre maledetti chili che dovevo buttare giù dall'inverno scorso...
Non 2007/2008..2006/2007!!!
Insomma, oltre a risultare intollerante a latte e latticini risulto intollerante alla farina bianca (mah!), allo zucchero bianco (che intolleranza è? E' come essere intolleranti al colore arancione), alla cipolla (e il sugo per la pasta come lo faccio senza il soffrittino?), al limone, al melone, al latte e latticini (e lo sapevo, sennò mica ci andavo dal medico) ma soprattutto...
Ta dah...
Al CAFFE'!

Comincia un'altra epoca: la vita di Maria Grazia senza il caffè.
Credo di aver cominciato a bere il caffè in tenerissima età; penso che ne facessi bere in quantità industriali a mia madre durante l'allattamento, casomai si mischiasse un po'...No, davvero, credo che la mia prima tazzina ufficiale sia in terza media, insieme alla mia prima sigaretta. Quelle poi le ho perse per strada, per fortuna, mi rimanevano pochi piaceri nella vita quindi, tra cui il caffè (una relazione fissa per fortuna mi consente di non rinunciare all'altro!).

Siamo stati bene insieme, io e lui, dico, io e il caffè...
Tanti anni passati insieme...
Tredici, per l'esattezza...Tredici lunghi e aromatici, intensi anni...

Mi svegliava la mattina, mi tirava su nei momenti in cui ero giù, mi ha fatto socializzare con chiunque al bar, a volte era cattivo, a volte era buonissimo, era dolce, con la cremina per cui ho rischiato diverse lussazioni alla clavicola, a volte era proprio quello che ci voleva e mi mancherà...
Dio solo sa quanto mi mancherà!

lunedì 23 giugno 2008

Dedicato



Dedicato a tutte le stagiste e agli stagisti (guardate quello dietro!).
A quelli che lo sono ancora e a quelli che non lo sono più.



Un libro, ogni tanto

Oceano mare
Autore: Alessandro Baricco
Anno: prima edizione 1993
Editore: Rizzoli - BUR
Prezzo: € 8,00
Aggettivo per descriverlo: poetico (è più poesia che prosa)


Ecco un altro romanzo che mi ha cambiato la vita.
Abbastanza snello ma di lettura complicata: è difficile leggere le emozioni che suscita il mare, l'oceano.
Ed è difficile riuscire a descriverlo, il mare, l'oceano.
Baricco ci riesce raccontando la storia di diversi personaggi che si ritrovano tutti alla locanda Almayer (presa in prestito da Conrad) le cui vite si intrecciano, si prendono e si lasciano nel momento stesso in cui tu vorresti che tutto andasse in un altro verso.
Elisewin, malata di vita; il Prof. Bartleboom e la sua enciclopedia sui limiti; il pittore Plasson, che cerca gli occhi del mare e che per dipingerlo usa esclusivamente l'acqua marina, raffigurando vedute oceaniche su tele che restano ostinatamente bianche; Ann Deverià, la madame in fuga dall'amore; Padre Pluche e le sue preghiere; e poi Savigny e Thomas con il suo segreto.
Il libro è diviso in tre libri: Libro Primo Locanda Almayer, dove conosciamo tutti i personaggi, ci affezioniamo e fondalmente non ci capiamo nulla; Libro Secondo Il ventre del mare, un naufragio, una zattera, sangue tanto sangue, dolore, lacrime, cannibalismo; Libro Terzo I canti del ritorno, nel quale tutto si fa più chiaro, i conti tornano e il mare ha fatto quello che doveva fare.
Leggendo questo libro, credo che ognuno scelga un personaggio a cui affezionarsi: per caratteristiche, perchè ci sembra bizzarro e curioso, perchè è il mistero che ci affascina, perchè ci commuove...
Io mi sono affezionata ad Elisewin, una "farfalla notturna" che solo per caso è arrivata sulla terra e si è svegliata umana, ed "è difficile trasformare una farfalla in una donna", adolescente malata di ipersensibilità che solo davanti al mare trova la soluzione per poter vivere la vita fino in fondo, senza aver paura di morire di felicità o di tristezza.
Ed è Elisewin che pronuncia queste parole: "Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio."
Dovremmo avere tutti un po' di Elisewin dentro di noi.

venerdì 20 giugno 2008

Come travasare il basilico

Punto n.1) Premunirirsi di tutto l'occorrente: un giardino; se non si ha a disposizione un giardino, un balcone; se non si ha a disposizione un balcone, la camera degli ospiti; se non si ha la camera degli ospiti, non potete tenere una piantina, nemmeno il basilico; grandi buste Ikea; vaso più grande di quello dove già si trova il basilico (condizione necessaria); terriccio universale (se è piccolo il vaso andate a rubare pure la terra al parco vicino casa vostra); una forbice; un paio di guanti (per non rovinare la french manicure).




Punto n.2) Riempite di terriccio il vaso almeno per 3/4. Se il vaso non dispone di un piattino, adagiate sul fondo della ghiaia per consentire il giusto drenaggio.
Altrimenti, va bene cosi' e ignorate ghiaia e drenaggio.



Punto n.3) Disponete sul letto di terriccio la terra e il basilico del vecchio vaso e riempite con il restante terriccio tutto intorno schiacciando di tanto in tanto.



Punto n.4) Il travaso è stato effettuato con successo!
Tuttavia, per decretare davvero il successo bisognerà aspettare qualche giorno poichè il travaso potrebbe non essere stato effettuato in maniera corretta...Se seccherà, vi farò sapere!




Avvertenze.
Evitate di fare il travaso del basilico quando le foglie cominciano ad ingiallire. Il vaso era troppo piccolo e sta morendo già (guardate il mio, "che pena mi faaaaa"). Questo potrebbe decretare un adattamento più lento alle nuove condizioni ed eventualmente la morte prematura della sventurata piantina.
Se volete documentare questa mirabilissima impresa, togliete i guanti quando scattate le foto soprattutto se la macchina fotografica non è vostra. Qualora non dovreste togliere i guanti, non pulite la macchina fotografica con una spugnetta umida. Se lo fate, pregate con tutte le vostre forze.
Indossate pantaloni lunghi. Starete molto tempo inginocchiate e il pantaloncino da trekking (sebbene sempre di terra e montagne si tratti) comprato da Decathlon potrebbe non essere congeniale.
Se fate questa operazione nel giorno del solstizio d'estate, con 33 gradi fuori e in casa, abbassate di qualche grado la temperatura del condizionatore. L'operazione fa sudare molto, potreste pulirvi il sudore gocciolante con i guanti sporchi di terra!
(Si noti la fronte imperlata e le macchie di terra sulla guancia destra e sull'occhio sinistro)



Potremmo...



Oggi potremmo parlare dei clamorosi errori nelle tracce dell'esame di Stato. Una poesia di Montale erroneamente indicata come riferita ad una donna invece che ad un ballerino russo, ops! Oppure il testo in lingua inglese per gli Istituti per il Turismo pieno zeppo di errori grammaticali, verbi non accordati, il genitivo sassone come optional e un senso generale da far ridere i polli.

Potremmo parlare del decreto "salva premier" o "salva processi", il ddl Lodo-bis "per sospendere ogni (eventuale) processo contro le 5 prime cariche dello Stato: Capo dello Stato, premier, presidenti di Camera, Senato e Corte Costituzionale. L'immunità (cui l'interessato potrà comunque rinunciare) potrebbe essere accordata anche a tutti i membri della Consulta e ai ministri. Provvedimento ordinario, non costituzionale. E che dovrà cambiare nell'impostazione quanto basta per non ricadere negli stessi errori dell'originario Lodo Schifani bocciato dalla Corte Costituzionale. Se andasse in porto (e ne restasse il tempo), il governo potrebbe pure soprassedere sull'emendamento che l'opposizione ha ribattezzato salvapremier perché avrebbe effetti sul Berlusconi-Mills". (Corriere della Sera, 20 giugno 2008)
Peccato che i programmini di Maria De Filippi siano finiti...Non c'è qualcos'altro per continuare a non interessarci di queste cose? Ah, forse "Veline" che è proprio subito dopo il tg5...

Potremmo parlare del patto tra le ragazze di un liceo di Glouchester nel Massachussets: più di 150 ragazze di età compresa tra i 15 e 17 anni si sono recate nel corso di tutto l'anno scolastico presso l'infermeria della scuola per effettuare un test di gravidanza. Per 17 di queste è risultato positivo mentre le restanti sono andate via deluse e amareggiate. Scopri scopri, le intelligentone si erano messe d'accordo per fare un figlio in modo da avere "amore incondizionato e per allevarli insieme, senza sposarsi". "Uno dei padri è un minorenne, un altro è un senza tetto di 24 anni, un altro è un poco di buono". (Repubblica, 20 giugno 2008)
Venghino, siori, vengono..L'importante è che tu, caro maschietto, abbia tutte le carte in regola!

Potremmo parlare del sondaggio online condotto da Mindset Media in collaborazione con Nielsen secondo il quale i primi ad adottare l’ultima novità tecnologica, i tecnofili, sono "arroganti, con un’alta propensione alla leadership e un atteggiamento ai confini con il dittatoriale". E cosi viene confermato tutto quello che pensavo riguardo all'ingegnere informatico che mi ciabatta per casa in mutande e Crocks il quale possiede tutti i ritrovati della tecnologia, da un computer di 300 grammi, uno con tante "eeeeeee" per nome, alla reflex che presa un anno fa ormai è da cambiare, all'acquisto del sacco a pelo per andare la notte del 10 luglio a dormire davanti all'Apple store (l'11 esce l'I-Phone 3G) ecc.

Potremmo anche parlare dei risultati della nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Pnas, secondo i quali il cervello degli uomini gay assomiglia esattamente al cervello delle donne (ovvero è assolutamente simmetrico) mentre quello delle donne omosessuali è esattamente identico a quello degli uomini (ovvero leggermente asimmetrico, con l’emisfero di destra lievemente più largo di quello di sinistra...Credo che l'emisfero di destra sia quello dove risiedono i neuroni del sesso e del calcio o...Delle novità tecnologiche!).
Si riapre così il dibattito fra chi sostiene che l’omosessualità è una questione puramente biologica e chi invece la interpreta come il prodotto di un condizionamento ambientale, sociale e culturale.
Io l'ho sempre saputo: perchè, secondo voi, quando gioco con la wii con il mio amico (ho un amico in comune con la Tatangelo) siamo tutte e due franosi, del tipo che lasciamo tutti i palloncini colorati perchè non riusciamo a spararli, che facciamo un sacco di incidenti con le mucche perchè non capiamo quando girare, che a bowling siamo talmente disastrosi che i controller ogni tanto si spengono...

Insomma, potremmo parlare di tutto questo....
E invece non parleremo proprio di niente...

giovedì 19 giugno 2008

Al parco...























Un giorno come tanti che verranno.
Arrabbiata, delusa, rassegnata, umiliata.
E allora, l'unica soluzione è il parco, catalizzatore di sorrisi, bambini contenti e cani che giocano e poi prati, alberi...
Poche cose riescono a strapparmi un sorriso nelle giornate buie buie buie.
E alcune di queste le trovo al parco.

martedì 17 giugno 2008

Lucania



Ormai mi sono lasciata andare alla nostalgia.
Sarà che stare lontanto dopo un po' scoccia.
Sarà che più guardo video su youtube e più mi rendo conto di quanto è bello appartenere ad una terra cosi povera di niente e cosi ricca di tutto.
Perchè è vero.
Non ci sono aziende, non c'è sviluppo, non c'è gente, non c'è nemmeno l'ADSL.
Però una pecorella, due peperoni, una melanzana, due pomodori e forse si può vivere bene lo stesso.
O forse no.
Perchè chi rimane non deve pensare a tutte quelle cose che la vita non gli dà.

Insomma, un tour enogastronimico, turistico e culturale attraverso posti che non troverete sul prossimo numero di Traveller.
Ma che valgono comunque 4 minuti e 34 secondi del nostro tempo!

Chi avesse difficoltà con il testo della canzone, eccolo, rigorosamente scritto in dialetto!

La vita nun me da, nu poco de pace,
la vita nun me da, nu poco de luce
La vita nun mu da, nun mu da, nun mu da, ma se ce vui pensà

E se fa troppo friddu per tutto l'inverno
me magn lu formaggio di Moliterno
E se a Muro Lucano, scavi nu pirtuso
me zomba sope i mmane na sorta di tartufo
E se ti vuoi levare la cammisa,
ti rongo o peperone de Senise

Famme stà buono e nun me fa pensà
a tutte chilli cose ca la vita nun me da
Famme stà buono e nun me fa pensà
a tutte chilli cose ca la vita nun me da
Nun m'o da,nun me da, nun me da e nun m'o da
Nun me da,nun me da, nun me da e nun m'o da

Rionero, Rapolla, Barile e Venosa
a mano e lu bicchiere su na sola cosa
E proprio li vicino, sotto a la montagna
Ci sta la grande Melfi e nu mare de castagne
E se quelli di Sarcone so senza virtù
Saranno i fagioli a fargli fare bum bum

Famme stà buono e nun me fa pensà
a tutte chilli cose ca la vita nun me da
Famme stà buono e nun me fa pensà
a tutte chilli cose ca la vita nun me da
Nun me da,nun me da, nun me da e nun m'o da
Nun me da,nun me da, nun me da e nun m'o da

E si mi lasse sulu e ti ni vai luntano
Me magn o pecorino di Filiano
E poi col fine diavolo dell'infierno
se vulissero abbuffa co a sauzicchia di Picerno
E pe ma fa passà a colpa e chesta smania
me magn o fiore fiore d'a terra di Lucania

Famme stà buono e nun me fa pensà
a tutte chilli cose ca la vita nun me da
Famme stà buono e nun me fa pensà
a tutte chilli cose ca la vita nun me da
Nun me da,nun me da, nun me da e nun m'o da
Nun me da,nun me da, nun me da e nun m'o da


Sento di dover ringraziare Biagio86 che non solo mi ha "prestato" il video ma mi ha aiutato con il testo della canzone! Grazzie Bbià!

lunedì 16 giugno 2008

Basilicata is on my mind



Vi propongo una delle canzoni più straordinarie che io abbia mai ascoltato.
E' di Rocco Papaleo, autore, attore, cantante, musicista, paroliere nato a Lauria, un paese della Basilicata a 9 km da casa mia.
A Lauria ho fatto il liceo, a Lauria conservo amicizie che ancora mi commuovono, a Lauria c'è l'ospedale, a Lauria c'è il mercato, a Lauria sono nati e cresciuti tutti i miei parenti compresi i miei nonni.
Basilicata is on my mind è contenuta nell'album Che non si sappia in giro pubblicato nel 1997 dai Rocco Papaleo e famiglia.
Tutto l'album è straordinario: non solo perchè c'è molto della mia regione e di...Lauria, ma perchè è straordinariamente jazz e tristemente ironico.
Vi consiglio davvero di prenderlo...Se riuscite a trovarlo!

Va bene confesso:
sono nato in Basilicata...si...la Basilicata esiste...esiste
è un pò come il concetto di Dio
ci credi o non ci credi
io credo nella Basilicata,una grande Basilicata,una Basilicata che estende i suoi confini fino a Foggia,fino a Salerno
la Basilica...Grandi pascoli...
Perchè la Basilicata ha bisogno di orologi,ha bisogno di mucche,ha bisogno di cioccolato altrimenti non sarà mai la Svizzera del Sud...

Dice: la Basilicata...La Basilicata è stanca della sue incongruenze
la Basilicata si sta chiedendo...perchè la Basilicata è una regione riflessiva,
una regione che ragiona...la Basilicata si sta chiedendo
ma come mai in una ragione dove la dc è sempre oltre il quaranta per cento non c'è la mafia, ma dateci la nostra fetta di mafia!

Dice: La Basilicata...
la Basilicata è stanca di Cristi che si fermano ad Eboli...
Per carità è un bel libro, però vorrei vedere i romani se Carlo Levi avesse scritto Cristo si è fermato a Orte...
Comunque grazie Carlo, è anche merito tuo se la Basilicata ora ha un inno, finalmente ha alzato la testa, ha un inno che si è scritto da sola perchè senza falsa modestia è una regione che ragiona,
una regione che compone parole struggenti,il lucano medio,
perchè la Basilicata parla la lingua del suo popolo ma al tempo stesso vuole essere
compresa da tutti e allora ha chiesto a Rocco Papaleo e famiglia di tradurre le parole del suo inno...

...noi lo faremo...

La Basilcata dice:
se Cristo si è fermato ad Eboli di chi è la colpa? Certo non è nostra,
noi gli volevamo bene e avevamo preparato una festa grandissima
con dolci tipici, vino, sembrava capodanno ma Cristo non è venuto,non ha neanche avvisato, siamo rimasti male,abbiamo dovuto buttare tutta la roba, ma anche senza protezione, ci siamo dati da fare e con molta insistenza ne siamo venuti a capo.

Ba,Ba, Basilicata
Ba,Ba, Basilicata
tu che ne sai, l'hai vista mai
Basilicata is on my Mind

Il Papa si è interessato,ci ha telefonato,
ha detto state tranquilli,ci avrebbe aiutato e noi per stare tranquilli
per aiutarci a resistere senza dirgli niente
ci siamo fatti buddhisti!

Ba,Ba, Basilicata
Ba,Ba, Basilicata
tu che ne sai, l'hai vista mai
Basilicata is on my Mind

E comunque alla Basilicata non le interessa di entrare in Europa, casomai in Asia... minore... settima


sabato 14 giugno 2008

Altro che xanax


Ragazzi, per combattere l'insonnia ho trovato un rimedio magico.
Non che io soffra di insonnia.
Per fortuna ho avuto disturbi del sonno un paio di volte in vita mia e non sono andata comunque oltre qualche settimana. Fenomeni circoscitti riconducibili facilmente a precisi elementi scatenanti (vedi esami di maturità in concomitanza con la fine della mia prima grande storia d'amore, materasso e cuscino nuovi).
Ma se sabato 14 giugno ti trovi a Bologna, con 13 gradi fuori, la pioggia battente e, per tutti questi motivi, ti svegli alle 11 di mattina, fai colazione, un paio di servizietti da nulla, poi pranzo e pennichella fino alle 5 e mezza di pomeriggio, è impossibile pretendere di dormire a mezzanotte.
Se poi a sedici ore di sonno aggiungi un disboscamento dell'Amazzonia in presa diretta, proprio nel tuo letto e una pizza dei fratelli La Bufala che mi si ripropone per non lasciarmi sola, hai voglia a rigirarti.
E allora benedetta televisione!
Perchè in televisione, di notte, fanno un fantastico programma che a me concilia il sonno meglio dello xanax o delle passiflora endovena: le estrazioni del lotto!
Strabiliante!
Alla ruota di Bari inizio a sbadigliare, tra Milano e Napoli mi lacrimano gli occhi, dopo Roma non mi ricordo più nulla.
L'omino o la donnina che scandiscono così bene i numeri, prima interamente poi uno alla volta (tipo sessantasette, sei - sette), è il miglior sistema dopo le pecore...Che io poi mi ritrovo sempre a pensare al mio patato in salopette senza maglietta sotto, versione pastorello, e scene bucoliche altro che Virgilio col suo "Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi"...
Insomma, lasciamo le pecorelle ai bambini!
Noi teniamoci le estrazioni del lotto e del superenalotto.
E ora scusatemi, stanno per cominciare su Rai2.
Buonanotte!

giovedì 12 giugno 2008

A teatro, ogni tanto

Non solo libri in questo blog.
Oggi parliamo di teatro.
Perchè qualche giorno fa sono stata alla rappresentazione teatrale de "La metamorfosi" di Kafka, invitata da un attore-amico.
Ed è stata davvero una sorpresa.

Autore: da Franz Kafka
Regia: Pietro Floridia
Compagnia/Produzione: Laboratori del Teatro dell'Argine - Sala Gialla, Itc di San Lazzaro (Bologna)

Aggettivo per descriverlo: uno e trino


Chiunque abbia letto "La metamorfosi" di Kafka, riesce a comprendere la complessità delle vite in gioco in quest'opera; a quante interpretazioni si prestano; quanto l'intimità di un percorso personale coinvolga inevitabilmente tutti coloro che ci sono accanto; come la deformità o la difformità facciano paura.
"Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni inquieti, si trovò trasformato nel suo letto in un immenso insetto".
Cosi comincia l'opera; e cosi cominciamo, noi spettatori, ad addentrarci nell'opera.
Come il regista stesso, Pietro Floridia, ha ragguardato, "La metamorfosi" si presta a numerevoli punti di vista: il punto di vista "economico" dell'opera (il protagonista, non può più lavorare e il vecchio padre è costretto a riprendere il suo vecchio lavoro); o Gregor e la sua umiliazione, la pietà verso sè stesso; la rabbia di una famiglia che non riesce più a capire chi è quel mostro che vive nella loro stessa casa; la commozione nel coprirci con lui sotto il lenzuolo bianco nel vano tentativo di allontanare la paura e il ribrezzo.
Sul palco, tre situazioni dello stesso momento, contemporaneamente: tre mamme, tre sorelle, tre papà, tre procuratori, tre Gregor-insetto e tre porte.
La porta diventa, con sapiente regia, uno stargate dell'opera kafkiana: collega il mondo di Gregor al mondo della famiglia, alla realtà, all'interno della quale egli ha vissuto (forse a fatica, svegliandosi alle cinque del mattino, con numerosi viaggi in treno, coincidenze e un lavoro che non ama).
Tre porte per tre metamorfosi, tutte in scena, diventando l'una il tassello dell'altra: le porte della stanza di Gregor, le porte che diventano il divano sotto il quale il mostro si rifugia dagli sguardi impauriti della madre, le porte come mobili da spostare per permettere a Gregor-insetto di camminare più agevolmente sui muri; le porte metafora del peso che si trascina addosso Gregor quando tutti si poggiano su di lui.
Una voce narrante ci accompagna nei brevi passi in cui non è Gregor a parlare.
I costumi sono ridotti nemmeno all'essenziale, è la fisicità a parlarci dei personaggi: Gregor ed il suo corpo contorto, animalesco; la madre in grembiule con le mani sul viso o sulla bocca; la sorella inorridita, in vestito a fiori che porta da mangiare al fratello-mostro ma scappa via come a togliersi di dosso qualcosa di appiccicoso e disgustoso; il procuratore con bastone rotante che irrompe con l'aria di chi aspetta nel giusto; il padre in cravatta con spalle gonfie e occhi furenti.
Ed è proprio la scena del padre esasperato a conquistare ed emozionare la platea: i tre padri di spalle, i tre Gregor accucciati tra le porte-gabbia, il lancio delle mele eseguito in totale ombra, con sole due luci frontali a rendere la drammaticità dell'atto.
Le luci recitano a tutti gli effetti insieme agli attori, ci accompagnano in tutte le interpretazioni della scena, vengono diligentemente scelte e miscelate tra fredde e acide.
Le musiche eseguono un percorso interiore (calme e di ragguaglio all'inizio, di esplosione nei punti corali) e, se vogliamo, storico (dagli archi inziali all'elettronica).
Sul palco tutti attori non professionisti, principianti dei laboratori teatrali con "semplice curiosità culturale, con la voglia di approfondire una passione, o il tentativo di diventare uno spettatore più attento, o la speranza di conoscere meglio sè stessi e ciò che ci sta intorno".

mercoledì 11 giugno 2008

Atteggiamento vincente

Eh si.
E' l'atteggiamento quello che conta.
Anche se ti senti sfigato, anche se sei sfigato, se tutto gira male, se non hai lavoro, se non hai un soldo ecc., è l'atteggiamento che hai che conta.
Se ad un colloquio di lavoro ti presenti tutto mogio mogio, con la testa chinata ad implorare un lavoro, quelli che avremo di fronte più che farsi una grattatina - magari portiamo sfiga- non faranno.
Se invece abbiamo l'atteggiamento vincente, di quelli che "non devono chiedere mai", degli allegri, di quelli che nonostante vivano in un paese di merda dove un giudice non può usare le intercettazioni come prova, ma dove grazie alle intercettazioni sono venute fuori un sacco di magagne, dove un programma televisivo viene condannato da una corte per aver effettuato un test anti-droga sui nostri politici, assolutamente anonimi e con l'impossibilità di ricondurre il test alla persona (ma se io vedo uno per strada che commette un reato e chiamo la polizia, quello mi può denunciare per violazione della privacy?)..Beh, se nonostante tutto questo noi siamo li sorridenti a dirci "noi ce la faremo", è certo: noi ce la faremo.
E' questione di atteggiamento.
Dell'atteggiamento vincente.

Io adesso mi sono messa in testa che devo riuscire in un paio di cosucce nella mia vita (tutte a livello professionale chiaramente, la sfera privata lasciamola andare come la barchetta di Orietta Berti).
Ma non mi rendo conto della fatica che c'è dietro.
Delle centinaia di cose da tenere sotto controllo o in considerazione.
Adesso mi sembra solo che c'è tanto da lavorare.
E lavoriamo...E incrociamo le dita.
Perchè la testardaggine è una brutta bestia.
O forse l'ambizione è peggio.
Tanto, se non riuscirò, ce ne sarà tempo per piangere e diperarmi.
Tanto, di pioggia, ce ne sarà tantissima.

Ma vado avanti.
E' l'atteggiamento vincente quello che conta.

La vostra affezionatissima Wonder Woman

martedì 10 giugno 2008

Un libro, ogni tanto

Introduzione

Mi piace leggere.
Narrativa per lo più.
Ma anche saggi e romanzi.
Quindi mi piacerebbe proporvi le mie opinioni su alcuni libri che sono stati in grado di cambiarmi la vita, che mi hanno fatta sentire una privilegiata ad averli letti e che consiglierei a tutti.
Oppure la mia opinione su libri che ho letto e che non consiglierei nemmeno sotto tortura: cagate impressionanti, cretinate di dimensioni industriali, libri noiosissimi, ripetitivi e che magari hanno venduto un milione di copie.
La mia tendenza (assolutamente grossolana, me ne rendo conto) è quella di giocare in casa: preferisco spesso autori italiani ma non disdegno autori tedeschi, spagnoli, portoghesi, americani, alcuni grandi classici della narrativa russa (altro mio grande limite, gli autori francesi, come per i film, mi forzo troppo ogni volta e diventa un sacrificio).
Generalmente non mi oriento sui best-seller, piuttosto i premi della critica.
Quindi, perchè non condividere con voi questa passione?
Di recensioni se ne sprecano, quindi i miei post non serviranno certo ad illuminarvi...Ma avrete un opinione assolutamente parziale ma disinteressata: a me, le case editrici, non mi danno libri gratis se ve ne parlo bene!
Quindi, godetevi la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.


Comincio facendo la brava, con uno dei saggi che chiunque dovrebbe tenere in libreria.

Perchè non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)
Autore: Piergiorgio Odifreddi
Anno: 2007
Editore: Longanesi
Prezzo: €14,60
Aggettivo per descriverlo: illuminante.


Il saggio di Piergiorgio Odifreddi prende in analisi tutte le componenti "logiche", storiche, etiche e letterarie della religione cristiana, in particolare della Bibbia. Ovvero, tratta in maniera scientifica una materia che di scientifico non ha proprio un bel nulla. Nella religione cristiana, 2+2 non fa 4 ma può fare 3, 4 o 5 a seconda delle interpretazioni. Partendo da tale presupposto, Odifreddi indaga innanzitutto la componente semantica della religione: le etimologie dei diversi simboli usati comunemente dalla religione cristiana (per capire da dove provengono), le loro derivazioni, le traslitterazioni a cui si sono prestati nei secoli.
Analizza i dieci comandamenti in maniera irresistibilmente ironica. Vi propongo un breve estratto riferito al comandamento, Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: dopo averci spiegato che per la Chiesa cattolica è diventato la domenica e per gli ebrei è rimasto il sabato, ci dice: "Per non essere da meno, il sabato ebraico e la domenica cristiana sono poi diventati il venerdi musulmano: un'ottima tradizione, che in un mondo multireligioso potrebbe felicemente sfociare in un weekend lungo del monoteismo". Geniale!
Tratta del Padre e del Figlio, del Papa, della Santa Inquisizione, del rapporto tra Chiesa ed SS, di San Paolo (su di lui si poggia tutto il cattolicesimo: leggere per credere), del Cristianesimo e del Cattolicesimo.
Tutto attraverso un procedimento scientifico, storico, razionale con velature ironiche e sarcastiche.
Ed è per questo che Piergiorgio Odifreddi da questo libro in avanti è diventato un mio mito personale al pari (o più) dell'uomo talpa Luciano Onder.

Un libro che chi già non crede deve leggere per capire perchè è nato senza fede.
Chi crede, invece, deve leggerlo per confermare il suo credo anche davanti all'evidenza.

lunedì 9 giugno 2008

Nuovi emigranti



"Nuovi emigranti" è la definizione usata dal Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Sant'Orsola Malpighi di Bologna quando, partecipando ad un progetto di marketing e comunicazione della salute, si faceva riferimento a strategie di richiamo per quelle persone che da altre regioni sceglievano di curarsi presso ospedali del nord.
Un grande flusso di gente dal sud decide quotidianamente di lasciare realtà ospedaliere per scegliere aziende sanitarie, cliniche private o convenzionate del nord.
Ci si chiedeva come fare ad aumentare questo numero perchè il giro d'affari è molto alto (mi scuso sin da ora per la banalità del ragionamento che proporrò, so esattamente che il sistema di distribuzione dei fondi è ben più complesso e ci ho messo un mesetto per capirlo bene insieme ai professionisti, ma in parole povere è più o meno cosi che funziona): lo Stato paga in relazione alle cure mediche prestate, agli interventi effettuati, ai decessi, alle eccellenze ecc ecc.
Se molta gente si sposta da altre regioni, lo Stato penalizza annualmente (con una redistribuzione di fondi) le aziende sanitarie di quelle regioni e premia invece le nuove aziende scelte.

Stamattina, mentre giravo lo zucchero nel caffè, ho dovuto fermarmi: stavo ascoltando la notizia dei quattordici medici (compreso il legale) arrestati presso la clinica privata convenzionata Santa Rita di Milano.
La dovizia di particolari è stata propedeutica: "Agghiaccianti i particolari. Si parla di polmoni rimossi anche in caso di tubercolosi, mammelle asportate senza motivo a donne in giovane età, anche a una diciottenne, quando sarebbe bastato togliere i noduli. Una donna di 88 anni colpita da tumore, a cui bastava una sola operazione è stata operata tre volte in tre mesi (con un rimborso di 12 mila euro per ogni intervento). Ci sarebbero stati anche interventi eseguiti senza il consenso firmato dai pazienti, che erano prevalentemente anziani, oppure contro il parere del medico curante." (Repubblica, 9 giugno 2008)

Non voglio generalizzare.
Però mi piacerebbe davvero sapere quanti di quei casi venivano dal sud.
Perchè la nostra tendenza "meridionale" è quella che ci fa dire: "Qua gli ospedali fanno schifo, vado a Milano che è sicuramente meglio".
Trascurando del tutto le nostre piccole ma pur sempre eccellenze: penso al San Carlo di Potenza, al Policlinico di Bari, al Centro per i Disturbi Alimentari e del Peso "G. Gioia" di Chiaromonte e molte altre; strutture fatte da professionisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale; professionisti capaci, pronti, umani e pure meridionali; che lavorano bene (o forse meglio, appresa la notizia) almeno quanto i loro colleghi settentrionali.

Per mia fortuna e ringrazio davvero chiunque ci sia lassù per questo, non conosco esattamente tutte le realtà; cito a memoria ma so che anche al sud tante strutture e tante persone vanno premiate per la loro professionalità.
Anche al sud le eccellenze ci sono, esattamente come i delinquenti che trattano i malati come clementine al mercato; ma questa è una realtà che interessa tutta più o meno l'Italia, regioni a statuto speciale comprese.

Quindi, o abbiamo i soldi per andare in Svizzera o preghiamo la Madonna che se ci succede qualcosa, fa capitare sulla nostra strada un'equipe di professionisti capaci.

domenica 8 giugno 2008

Bollettino dal fronte n.5

A parte il malore da cui è stato colto durante il congresso.
A parte le castronerie che il suo Ministro alle Pari Opportunità (Mara Carfagna) ha rilasciato sul Gay Pride e sui gay in generale (ma possibile che qualcuno nel mondo ancora dica: "Non li condanno, è una scelta" come se ci fosse da condannare o da scegliere).
A parte che ormai ci ha abituato ad un certo tipo di mentalità che va ben oltre chi non ha i mezzi per potersi permettere certe cose.

Non possiamo fare manifestazioni perchè la Juve retrocede in B e poi fare finta di niente quando il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dichiara al cospetto del capo supremo, il Papa, "maggiori finanziamenti per le scuole private cattoliche".
Poi se nelle scuole pubbliche mancano i fondi per comprare arisme di carta bianca e colori per i bambini delle scuole materne (faccio miratamente questo esempio perchè mia madre all'IKEA fa man bassa di colori e album per la sua scuola visto che la preside le risponde "Cara maestra Antonietta, non ci sono soldi...Disegnate sui banchi!"...Ha dell'incredibile!), non importa, l'importante è che siano garantite le scuole private.

Ma noi protestiamo solo per la TAV, per gli inceneritori, solo cioè a causa di quella maledettissima logica NIMBY (Not In My Back-Yard, non nel mio giardino) per la quale fino a quando il problema non ci tocca diciamo "Ma che schifo quest'Italia", "Ma che possiamo farci"...
E nemmeno gli insegnanti protestano più. Sono talmente rassegnati che anche mia madre (quella che compra i peluches per i bambini da tenere a scuola, quella che mi ha derubata di tutti i Sapientino Clem Clem per farci lavorare i suoi alunni, quella che ha fatto lavorare mio padre fino all'una di notte per fare il manichino Peppino a cui si smonta lo smontabile per far capire ai più piccoli le diverse parti del corpo...) adesso fa spallucce.

L'altro editto "ligure" (Berlusconi è intervenuto a Santa Maria Ligure, Genova, in occasione del convegno annuale dei giovani imprenditori di Confindistria) riguarda invece le intercettazioni, "il divieto", cioè, "di ordinare ed eseguire intercettazioni, anche nell'ambito di indagini giudiziarie. Un provvedimento da cui saranno escluse, prosegue il premier, solo le inchieste che riguardano la criminalità organizzata, la mafia, la camorra e il terrorismo.
Chi trasgredirà alle nuove norme, spiega ancora il presidente del Consiglio, sarà punito con durezza: "Saranno previsti cinque anni di carcere per chi le eseguirà e chi le propagherà ", dichiara. Aggiungendo che sarà prevista anche "una forte penalizzazione economica per gli editori che le pubblicano". (Repubblica, 7 giugno 2008)

In parole povere, se un giudice durante le sue indagini su criminalità organizzata, mafia, camorra o terrorismo dovesse scoprire qualcosa che va oltre le suddette, non potrebbe utilizzare il registrato come prova. Dovrebbe pedinare, scattare foto o cogliere in flagranza di reato chi è stato intercettato ma non può essere accusato.
Se queste norme fossero state già in vigore negli ultimi anni, "alcuni dei casi di cui giornali e tv si sono maggiormente occupati non sarebbero esistiti, o almeno non avrebbero avuto l'eco mediatica che tutti ricordiamo: da Calciopoli a Vallettopoli, dalla vicenda che portò all'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia alle manovre dell'ex governatore Fazio e dei furbetti del quartierino." (Repubblica, 7 giugno 2008)

Eppure il più acceso sostenitore della trovata di Berlusconi è (fuor di dubbio) il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che dichiara: "il 33% dell'ammontare complessivo delle spese della Giustizia è il costo delle intercettazioni. Questo e' un eccesso, occorre porvi rimedio, tutelando la privacy dei cittadini, senza debilitare la forza delle indagini".
Come se fossero i cittadini a non voler essere intercettati.
Ma chi glielo dice ad Alfano che i cittadini lavorano, pagano le tasse, portano i figli a scuola e stentano ad arrivare a fine mese?
E poi, se un "cittadino" si affilia con chi non dovrebbe, è pronto a subirne le conseguenze perchè non ha il potere per cambiare lo stato delle cose.

Chi commette reati ed è Presidente del Consiglio invece si.

giovedì 5 giugno 2008

Bando di concorso privato, mio a dirla tutta, - per prezzi e caratteristiche - per l'acquisto di una macchina fotografica tipo "bridge"

Visto che se continuo a guardare e a comparare prezzi e caratteristiche su internet impazzirò di qui a breve.
Visto che ancora non ho uno stipendio che me lo consente e non ho nemmeno la certezza matematica che ce l'avrò.
Visti i miei precedenti in fatto di passioni (vedi, dal più recente, pesce rosso, cane, cucina, pianoforte, danza, jogging, trekking) tutte più o meno abbandonate gradualmente.
Visto che il mio patato possiede e utilizza straordinariamente una macchina fotografica di tipo "reflex" (Canon EOS 400D).
Vista la mi particolare predisposizione alla composizione della fotografia ma la mia totale assenza di tecniche di realizzazione della stessa.
Vista la mia propensione ad avere una macchina scattante e veloce, che non stia troppo a pensare agli ISO, al fuoco, all'obiettivo ecc.
Visto che però non sopporterei di fare foto sfuocate, con pessimi colori e senza almeno la regola dei terzi

DELIBERO

che ho seriamente intenzione di comprare una "bridge".
Che ho in tasca al massimo 200 euro per farlo.
Che non esiste un termine perentorio.
Che da quel momento in poi riuscirò a beccare una scena incredibile anche nel cortile di casa mia senza aver prima partecipato ad un corso della Canon.
Che non dovrò aspettare l'estate 2009 per pubblicare le foto dell'estate 2008 perchè "se scatti in RAW è meglio perchè puoi gestire tu il bilanciamento dei colori" (io non so nemmeno cos'è il bilanciamento dei colori e non lo voglio sapere).
Che non dovrò farmi cogliere da sudori freddi e tremarella se dovrò scattare una foto perchè "se mi cade", "attenta", "mettiti il laccio al collo", "mi raccomando", "non forzare il tappo", "no, l'obiettivo te lo cambio io", "è difficile da cambiare l'SD", "dimmi che vuoi fare".
Che chiunque avesse pietà di me, può esprimermi tutta la sua solidarietà (anche attraverso manifestazioni di vendita di bridge usate) scrivendo un commento al post o al mio indirizzo di posta elettronica dal lunedi al venerdi dalle ore 9 alle ore 18.

mercoledì 4 giugno 2008

A volte ritornano

No, Stephen King non centra.
Sono tornata io, dalla Terra di Nessuno, la Terra del Nulla, la Terra di Mezzo (in questi anni i miei amici di tutte le regioni le hanno attribuito qualunque nome!), la Basilicata.
E non centra nemmeno Il Signore degli Anelli, nè Harry Potter.
La Terra di Nessuno è tale perchè davvero nessuno la conosce, tanto meno i suoi abitanti hanno modo di farsi conoscere visto che l'ADSL è arrivata una manciata di mesi fa! C'è tanto di politico in questa cosa. Ma è un'altra storia di cui forse un giorno parleremo...
Sta di fatto che vi ho abbandonato per una settimana miei affezionatissimi 4 visitatori al giorno!
E in questa settimana, in particolare ieri, è successa una cosa che non posso trascurare.

Barack Obama ha vinto le primarie.
Cioè, ha raggiunto matematicamente i voti necessari per diventare il candidato dei Democratici nelle prossime elezioni per eleggere il presidente degli Stati Uniti.
E io credo che ci sia davvero dell'incredibile in tutto questo (molto più incredibile di Beppe Maniglia che si candida a sindaco a Bologna, vedi commenti al post precedente).

Perchè tutti i discorsi di Barack Obama mi ricordano quelli di Bob Kennedy.
Perchè è il primo candidato nero alla Casa Bianca.
Perchè condivide con un terzo dell'elettorato (gli afro-americani) il razzismo, le diversità di ceto e di istruzione e tutto ciò che consegue da una nazione conservatrice, puritana, calvinista.
Perchè sembra che crede davvero in quello che dice, senza battutine umoristiche, senza sbandieramenti di numeri e percentuali, senza ostentazione di status.
Perchè penso che se non soccomberà, il mondo potrà davvero cambiare, prendere una direzione completamente diversa.

Obama ha dalla sua esattamente tutto l'elettorato che nel 1968 Robert "Bob" Kennedy riusci a raccogliere sotto di sè: neri e bianchi, operai e "colletti bianchi", studenti e intellettuali, afroamericani costretti a vivere nei ghetti e lavoratori sottopagati di origine ispanica, anziani e soprattutto giovani, tantissimi giovani.

Solo che Kennedy è stato assassinato.
Il 5 giugno 1968 all'Hotel Ambassador di Los Angeles, alla fine del suo discorso conclusivo per festeggiare la sua vittoria alle primarie, è stato raggiunto da un colpo alla testa che ha definitivamente invertito la rotta del States.
Vinse quindi Nixon, ovvero l'America conservatrice e bigotta e con lui ci fu definitivamente un'inversione di marcia che ci ha portato al mondo come lo conosciamo noi.

E allora mi piacerebbe chedervi di spendere 5 minuti della vostra vita per leggere i discorsi che Kennedy ha pronunciato come quello tenuto all'Università del Kansas riguardo alla sua visione del PIL o quello in occasione della morte di Martin Luther King.

E mi piacerebbe ancora pensare che un mondo migliore è possibile.

«Ogni volta che un uomo si alza in difesa di un suo ideale o agisce per migliorare il destino degli altri, o combatte contro le ingiustizie, è come se provocasse una piccola onda di speranza che incrociando altre milioni di onde, e sfidando tutte le onde contrarie, formasse una corrente capace di abbattere i muri più resistenti dell'oppressione»

Robert "Bobby" Kennedy, Hotel Ambassador, 5 giugno 1968