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(Tributo a D. Pennac)



lunedì 9 giugno 2008

Nuovi emigranti



"Nuovi emigranti" è la definizione usata dal Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Sant'Orsola Malpighi di Bologna quando, partecipando ad un progetto di marketing e comunicazione della salute, si faceva riferimento a strategie di richiamo per quelle persone che da altre regioni sceglievano di curarsi presso ospedali del nord.
Un grande flusso di gente dal sud decide quotidianamente di lasciare realtà ospedaliere per scegliere aziende sanitarie, cliniche private o convenzionate del nord.
Ci si chiedeva come fare ad aumentare questo numero perchè il giro d'affari è molto alto (mi scuso sin da ora per la banalità del ragionamento che proporrò, so esattamente che il sistema di distribuzione dei fondi è ben più complesso e ci ho messo un mesetto per capirlo bene insieme ai professionisti, ma in parole povere è più o meno cosi che funziona): lo Stato paga in relazione alle cure mediche prestate, agli interventi effettuati, ai decessi, alle eccellenze ecc ecc.
Se molta gente si sposta da altre regioni, lo Stato penalizza annualmente (con una redistribuzione di fondi) le aziende sanitarie di quelle regioni e premia invece le nuove aziende scelte.

Stamattina, mentre giravo lo zucchero nel caffè, ho dovuto fermarmi: stavo ascoltando la notizia dei quattordici medici (compreso il legale) arrestati presso la clinica privata convenzionata Santa Rita di Milano.
La dovizia di particolari è stata propedeutica: "Agghiaccianti i particolari. Si parla di polmoni rimossi anche in caso di tubercolosi, mammelle asportate senza motivo a donne in giovane età, anche a una diciottenne, quando sarebbe bastato togliere i noduli. Una donna di 88 anni colpita da tumore, a cui bastava una sola operazione è stata operata tre volte in tre mesi (con un rimborso di 12 mila euro per ogni intervento). Ci sarebbero stati anche interventi eseguiti senza il consenso firmato dai pazienti, che erano prevalentemente anziani, oppure contro il parere del medico curante." (Repubblica, 9 giugno 2008)

Non voglio generalizzare.
Però mi piacerebbe davvero sapere quanti di quei casi venivano dal sud.
Perchè la nostra tendenza "meridionale" è quella che ci fa dire: "Qua gli ospedali fanno schifo, vado a Milano che è sicuramente meglio".
Trascurando del tutto le nostre piccole ma pur sempre eccellenze: penso al San Carlo di Potenza, al Policlinico di Bari, al Centro per i Disturbi Alimentari e del Peso "G. Gioia" di Chiaromonte e molte altre; strutture fatte da professionisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale; professionisti capaci, pronti, umani e pure meridionali; che lavorano bene (o forse meglio, appresa la notizia) almeno quanto i loro colleghi settentrionali.

Per mia fortuna e ringrazio davvero chiunque ci sia lassù per questo, non conosco esattamente tutte le realtà; cito a memoria ma so che anche al sud tante strutture e tante persone vanno premiate per la loro professionalità.
Anche al sud le eccellenze ci sono, esattamente come i delinquenti che trattano i malati come clementine al mercato; ma questa è una realtà che interessa tutta più o meno l'Italia, regioni a statuto speciale comprese.

Quindi, o abbiamo i soldi per andare in Svizzera o preghiamo la Madonna che se ci succede qualcosa, fa capitare sulla nostra strada un'equipe di professionisti capaci.

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