I diritti del lettore del mio blog

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9. Il diritto di non essere d'accordo con me
10. Il diritto di stare zitti

(Tributo a D. Pennac)



venerdì 3 ottobre 2008

Pfiùùù!!!


Settimane intense, le mie.


Nove ore di lavoro, modelle da gestire, eventi a cui partecipare per conto dell'azienda, il golf, la lavatrice, la spesa, il bagno da pulire, un compagno da non dare per scontato.
In tutto questo, trovo lo spazio di far giocare un bimbo di sette anni con la Nintendo Wii.
Non contenta, ultimamente ho deciso che questo bimbo, essendo una frana a scuola, avesse bisogno di qualcuno che si mettesse giù con lui a fare i compiti.
Non dico giorno per giorno (anche perchè sarebbe notte per notte) ma almeno il sabato pomeriggio.
La sua famiglia è peruviana, la mamma lavora per l'agenzia cconcessionaria dei servizi di raccolta rifiuti a Bologna, del padre non si è mai parlato, la sorella di 21 anni impiegata anch'essa nella pulizia delle strade la mattina alle quattro.

Mi sono detta che decisamente io sono più fortunata.

Che qualcosa di storia, italiano e matematica la ricordo ancora.
Che se posso fare qualcosa oltre che mettere a disposizione la Wii (di cui a breve si scoccerà) è conveniente che io lo faccia.

Chi mi conosce bene è abituato a questi miei attacchi di fatebenefratellismo.
Però questa volta è diverso.
Perchè è cosi' facile fare felice un bambino.
Perchè è bellissimo cercare di spiegare il perchè il verbo "avere" fino ad "Egli" conserva la "h" poi in "abbiamo" e "avete" la perde.

Perchè far capire la differenza temporale fra il passato prossimo, il trapassato prossimo e l'imperfetto è un buon modo per riguardare un po' anche il tuo passato.


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